Wedding planner: aspetti operativi

Alcuni wedding planner decidono di fornire direttamente alcuni servizi connessi alla gestione del matrimonio, anziché appoggiarsi a soggetti terzi.

Prima di tutto occorre sottolineare che l’attività di wedding planner, anche a causa della sua novità, è scarsamente disciplinata dalla normativa (per maggiori informazioni sull’attività di wedding planner visita la nostra pagina cliccando qui).

In linea generale, tutte le volte che un wedding planner decide di fornire direttamente un servizio anziché appoggiarsi a ditte esterne deve tenere conto dei requisiti e delle formalità previste per lo svolgimento di quel determinato tipo di attività.

Uno dei servizi che più frequentemente viene reso direttamente dal wedding planner è quello di banqueting, che attiene alla preparazione e alla somministrazione del banchetto o del pranzo nuziale. Il banqueting non va confuso con il catering, che consiste nel fornire pasti preparati in mense aziendali, scolastiche o pubbliche (spesso però i due termini vengono confusi).

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Se il wedding planner decide di organizzare direttamente il banchetto nuziale, deve essere in possesso dei requisiti professionali richiesti per la somministrazione di alimenti e bevande. Inoltre occorrerà dotarsi di un laboratorio dove preparare il cibo (non essendo pensabile la preparazione degli alimenti in loco). Per l’apertura di questo laboratorio è necessario presentare la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) al Comune dove ha la sede il laboratorio e la Comunicazione all’ASL competente per territorio.

Un altro aspetto problematico è l’organizzazione del viaggio di nozze. Può accadere che il wedding planner riceva il denaro per il viaggio dagli sposi e che poi dia l’incarico di organizzarlo ad un tour operator specializzato. In questo caso il wedding planner deve essere inquadrato come agenzia rivenditrice di pacchetti turistici, oltre che come agenzia d’affari.

La gestione di questo tipo di attività non è banale sotto molti punti di vista; ad esempio, le agenzie di viaggio sono soggette ad un regime IVA particolare, ex art. 74 ter del DPR 633/72. Per un approfondimento anche degli aspetti legati all’antiriciclaggio clicca qui.

Forse la soluzione più semplice per il wedding planner potrebbe essere fornire solo una consulenza in merito al viaggio, indirizzando gli sposi verso un’agenzia di viaggi di fiducia, magari specializzata in liste nozze.